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Spazio UCC: programma degli interventi

Interventi di saluto

  • Renata Pelosini (Agenzia Italia Meteo)

  • Luca Ferraris (Fondazione CIMA)

Approfondimenti​

  • Il progetto UCC: Undeground Climate Change  (T. Bernabei e A. De Vivo)

  • Il clima sotterraneo (L. Piccini)

  • Grotte antichissime, grotte effimere, ghiacciai di grotta: il clima del passato e i cambiamenti del presente (Francesco Sauro)

  • 20 anni di monitoraggio all’Antro del Corchia, Alpi Apuane (L. Piccini)

  • Fusione dei ghiacciai ipogei e cambiamento climatico (B. Vigna, L. Paro)

  • Il Centro ricerche climatologiche della Grotta di Bossea «Giovanni Badino» (B. Vigna)

  • La prima stazione sotterranea della rete UCC nella Grotta delle Torri di Slivia, Carso triestino (C. Greco, R. Bruschi)

  • Cambiamento climatico ed ecosistemi sotterranei: un'analisi delle conoscenze a livello globale (I. Vaccarelli)

Interventi in remoto di:

  • Luca Mercalli

  • Luca Parmitano (da confermare)

Cosa è UCC

"Underground Climate Change" (UCC) è un progetto speleologico nazionale di citizen science, iniziato alla fine del 2023, che si propone il monitoraggio e lo studio degli effetti del cambiamento climatico sul mondo sotterraneo, specificatamente nelle grotte.
Consiste nel creare una rete standard di monitoraggi e una banca dati, la più ampia possibile, di temperature dell’aria misurate nelle grotte in passato, attualmente e nel prossimo futuro, avviando interpretazioni e ipotesi scientifiche sul processo di riscaldamento in corso e sulle sue conseguenze per gli ecosistemi sotterranei, oltre che per le riserve idropotabili.

Il mondo sotterraneo

Le rocce carbonatiche ed evaporitiche (prevalentemente calcari ma anche dolomie, gessi e duomi salini) occupano il 13% delle terre emerse sul nostro pianeta.
In questo tipo di ambienti si sviluppano le aree carsiche e in esse le grotte, oggetto di studio della speleologia. Oggi sulla Terra sono conosciuti e topografati, grazie a circa due secoli di ricerche, oltre 30.000 km di sistemi sotterranei naturali. Alcuni superano i 2.000 m di profondità e il 500 km di estensione: un vero e proprio "universo" buio.
Si tratta di un territorio geografico ancora prevalentemente sconosciuto, poiché calcoli statistici ipotizzano l'esistenza di reticoli carsici estesi da 100 a 1.000 volte maggiori di quanto conosciuto attualmente.
Gli ambienti sotterranei sono estremamente importanti da diversi punti di vista.
Innanzitutto, rappresentano ecosistemi fragili e spesso sconosciuti alla scienza, terreni “ alieni” dove ancora oggi è possibile incontrare nuove specie e dove la microbiologia sta muovendo solo i primi passi.
Le grotte sono anche siti di frequentazione umana che, grazie ad un ambiente molto conservativo, custodiscono testimonianze storiche e archeologiche di enorme valore.
Ma soprattutto, in termini di utilità per l'uomo, sono fondamentali per le risorse idriche:
dati pubblicati dalla FAO indicano che tra il 2025 e il 2030 circa l'80% delle risorse idropotabili proverrà da aree carsiche. Il resto dell'acqua viene progressivamente inquinato o salinizzato.
Nel contempo le grotte sono collegate in vario modo alla superficie, e non possono essere indenni dai mutamenti climatici in corso.
Il monitoraggio di cosa sta accadendo "sotto" è compito di chi quegli ambienti li frequenta per esplorazione e ricerca, avendo le competenze culturali e tecniche per farlo: gli speleologi.

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Il progetto UCC

Obiettivo generale di Underground Climate Change è fornire un contributo alla
comprensione del fenomeno del cambiamento climatico in generale, misurando e
monitorando l'entità e gli effetti di tale mutamento globale nelle profondità degli ambienti
sotterranei.
Ricerche e monitoraggi in tal senso sono già in corso.
Nel settembre 2024 ricercatori dell'università di Innsbruck hanno pubblicato uno studio
realizzato su 4 grotte alpine, dove tra il 2000 e il 2020 è stato registrato un aumento della
temperatura di 0,2 °C per decade.
Il paleoclimatologo francese Dominique Genty, studiando la grotta di Villars in Dordogna,
ha registrato un aumento di circa 1 °C negli ultimi 30 anni.
Rispetto agli impatti sugli ecosistemi sotterranei, il Prof. Danilo Russo dell'Università
Federico II ha documentato una risposta dei chirotteri (pipistrelli) al riscaldamento
climatico in atto caratterizzata da una crescita delle proporzioni corporee, migrazioni in
grotte poste ad altitudini più elevate e aumento della mortalità.
Seppure l’esigenza di monitorare il clima delle grotte sia presente da decenni, gli studi
disponibili ad oggi sono tutti studi singoli, di carattere locale, ed effettuati con
strumentazioni e procedure diverse e spesso non confrontabili. Mancano quindi due fattori
essenziali: lo sguardo omogeneo d’insieme, cioè una rete, e un protocollo standard.
Realizzare quanto sopra è uno degli obiettivi fondamentali di UCC.
Per farlo il progetto si avvale di un Comitato Scientifico che ha tra i suoi compiti quello di
guidare il processo della raccolta dei dati assicurandosi che siano scientificamente validi.
È stato messo a punto un protocollo tecnico per standardizzare i monitoraggi in corso e
soprattutto quelli futuri, da sviluppare su un ampio numero di grotte in corso di
individuazione, fino a creare una rete.
È molto probabile che tale percorso sia destinato ad espandersi in altri paesi, attraverso
collaborazione con le comunità speleologiche estere, fino a poter disporre di una rete
globale di dati.

I componenti attuali del Comitato Scientifico (tutti speleologi):
Leonardo Piccini (Professore associato, in Geomorfologia presso; Dip. di Scienze
della Terra dell’Università̀degli studi di Firenze)
Bartolomeo Vigna (Professore associato in Geologia Applicata; Dip. di Ingegneria
dell'Ambiente, Territorio e Infrastrutture del Politecnico di Torino)
Raffaele Bruschi (Dottorando in Chimica e Biologia; Università̀degli studi di Trieste)
Franco Catalano (Climatologo dell’ENEA, Roma)
Marco Frassinelli (IT Architect)
Ilaria Vaccarelli (Dottoranda in Cambiamenti Climatici e Sviluppo Sostenibile;
IUSS di Pavia/Università̀degli Studi dell’Aquila)

About UCC

In estrema sintesi il progetto UCC consiste da un lato nel creare una banca dati nazionale
che raccolga tutte le temperature sotterranee dell'aria (e dove possibile anche di acqua e
roccia) misurate in passato e attualmente; dall’altro nell’implementare il monitoraggio
presente e futuro in molte più grotte, condiviso in una rete unica. Su questa base, iniziare
ad avanzare interpretazioni e ipotesi scientifiche sul processo in corso, valutando nel
contempo le criticità.

UCC si articola in 6 azioni attualmente in corso, con i seguenti obiettivi:

  1. Recupero dei dati storici e moderni delle temperature dell’aria misurate nelle grotte, dagli inizi del '900 a oggi

  2. Definizione delle linee guida per uno standard tecnico e scientifico da applicare in tutte le misurazioni sotterranee future, con  adeguamento di quelle esistenti

  3. Organizzazione dei dati a disposizione in un database consultabile. Creazione di un sito web dedicato

  4. Definizione di grotte campione rappresentative per regioni climatiche, altitudine e tipologia dei massicci carsici italiani, con installazione e/o implementazione di stazioni di monitoraggio in continuo

  5. Campagna di verifiche dirette in grotta, con misure delle temperature nelle cavità di cui esistono dati storici, ma non attuali

  6. Analisi e comparazione dati, con ipotesi sul processo di riscaldamento sotterraneo in funzione dell'inerzia termica delle rocce. Individuazione delle maggiori criticità e proposta di azioni specifiche.

Azioni svolte
da UCC.

La ricerca di dati da bibliografia ha già permesso di raccogliere oltre 600 misure di temperatura in grotte situate nelle seguenti regioni: Campania, Lazio, Liguria, Molise,Toscana e Veneto.

Scopo di questa raccolta, che andrà estesa anche ad altre regioni e ampliata, non è tanto quello di fare confronti tra passato e situazione attuale, quanto quello di ottenere un quadro generale sulla termometria delle grotte italiane alle varie latitudini e alle diverse quote sul livello del mare.
Questi dati, per quanto non omogenei e non verificabili, potranno infatti dare, se raffrontati con quelli del clima esterno, indicazioni sull’entità attesa delle variazioni di temperatura in grotta imputabili al riscaldamento globale nelle varie situazioni geografiche che caratterizzano il territorio italiano. Solo in alcune situazioni favorevoli sarà anche possibile un confronto tra temperature sotterranee misurate nei primi decenni del ‘900 e quelle attuali.
Contemporaneamente è in atto la raccolta di dati sui monitoraggi prolungati eseguiti in grotte italiane negli ultimi anni o tuttora in atto. Scopo di questa ricerca è ottenere delle serie storiche già esistenti sufficientemente lunghe da dare indicazioni attendibili sulla risposta di medio/lungo periodo del clima sotterraneo ai cambiamenti climatici.
Al momento sono stati analizzati in via preliminare i dati di alcune grotte

del Piemonte e della Liguria e dell’Antro del Corchia in Toscana. Di quest’ultimo esiste una serie storica della temperatura dell’aria in tre stazioni interne a partire dal 1997.
Tutte queste serie, che saranno oggetto di analisi più approfondite per consolidare i risultati, mostrano un incremento di temperatura che, come atteso, è particolarmente significativo nelle stazioni di misura più prossime alla superficie e che si attenua in profondità.
A livello organizzativo il progetto è strutturato con dei referenti regionali che stimolano e coordinano la ricerca dei dati storici e attuali, cercando nel contempo di sensibilizzare su questo tema le comunità locali, speleologiche e non, attivandosi per l'implementazione della rete di monitoraggio nazionale con standard UCC.
UCC gode della collaborazione tecnica dell'Agenzia Italia Meteo (Agenzia Nazionale per la meteorologia e climatologia, ente pubblico) e della Società Meteorologica Italiana.

Si stanno formalizzando collaborazioni, di fatto già in essere, con la Società Speleologica Italiana e con il Club Alpino Italiano.

Il coordinamento nazionale è curato da:

Tullio Bernabei (info@tulliobernabei.it),

Antonio de Vivo (tonodevivo@gmail.com)

Leonardo Piccini (leonardo.piccini@unifi.it).

Partners UCC

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